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2011 stellare nella STK1000

Friday, 4 November 2011 12:11 GMT
2011 stellare nella STK1000
La stagione 2011 della FIM Superstock 1000 Cup ha regalato emozioni a non finire ed ha mostrato un livello di competitività fino ad ora mai raggiunto nella storia di questa serie. L'elevato numero di partecipanti e di possibili protagonisti testimonia ancora una volta l'appeal della categoria riservata da quest'anno ai piloti con un massimo di 26 anni di età (fino al 2010 il limite era fissato a 24). Per rimarcare il livello qualitativo del Campionato, basta ricordare che quasi tutti i record delle piste in calendario sono stati ristabiliti quest'anno - ad eccezione di Brno ed Aragón, quest'ultimo alla sua prima apparizione in SBK.


Folta presenza inoltre per i piloti italiani, sette dei quali hanno terminato la stagione nella top-10 in classifica. Tra questi troviamo il rientrante Niccolò Canepa (campione di categoria nel 2007), passato da Kawasaki Goeleven a Ducati Lazio MotorSport dal round di Aragón in avanti (e finito sul gradino più basso del podio in tre occasioni).


Dopo il dominio incontrastato della stagione precedente ad opera di Ayrton Badovini (nove vittorie su dieci gare), l'alfiere del Team Althea Racing Ducati, Davide Giugliano, ha conquistato il titolo della competizione. Il giovane pilota romano, al suo quarto anno in Superstock 1000, il primo in sella alla 1098R del Team di Genesio Bevilacqua, ha sempre mantenuto la leadership in campionato ed è stato autore di una prima metà di stagione quasi perfetta, con tre vittorie (Assen, Misano ed Aragón) e due secondi posti.


La sequenza di risultati positivi per Giugliano si è però interrotta nella gara di Silverstone, nel corso del penultimo giro, a causa di una scivolata, dopo una lunga e spettacolare battaglia con il connazionale Danilo Petrucci. L'uscita di scena del leader della classifica, unita al successo del pilota Ducati Barni Racing ed al secondo posto di Lorenzo Zanetti (già vincitore della gara di Monza), ha riaperto improvvisamente i giochi per il titolo.


Non sono durate molto le speranze di riaggancio alla vetta per i due inseguitori: il primo a dover dire addio ai sogni di gloria è stato Petrucci, fermato da un problema tecnico, l'ennesimo della stagione, al Nürburgring. Non è andata meglio a Zanetti, caduto in gara ad Imola dopo il quarto posto conquistato in Germania.


Giugliano, dal canto suo, dopo l'unico passo falso della stagione, è tornato al suo livello abituale, che gli ha permesso di giungere al penultimo round di Magny-Cours con 41 punti di vantaggio su Petrucci. Un quinto posto in gara gli ha ampiamente e matematicamente assicurato la vittoria finale, e gli ha aperto le porte della Superbike, dove ha corso come wild-card nell'ultimo evento di Portimão.